Perché è opportuno usare il formato Open Document Format (ODF) ?

Open Document Format è un formato autenticamente aperto e standard, che deriva da un lungo lavoro di standardizzazione del formato nativo di OOo, con il contributo della maggior parte dei membri di OASIS (un consorzio di aziende e di enti, di cui oggi fa parte anche The Document Foundation, che ha come obiettivo proprio lo sviluppo di formati standard per l’interoperabilità).

ODF è diventato standard ISO/IEC nel 2006, ed è giunto alla versione 1.2, che è già stata riconosciuta come standard ma non è ancora stata ratificata (i tempi sono molto diversi da quelli tipici dell’information technology). Nel frattempo, sono già iniziati i lavori per la definizione della versione 1.3, e alcune delle funzionalità – come l’embedding delle font – sono già presenti all’interno di LibreOffice.

ODF è un formato riconosciuto da enti sovranazionali come la NATO, da molti governi nazionali e da moltissimi governi regionali, come per esempio la Regione Umbria. Purtroppo, manca una vera volontà politica per la sua diffusione, per cui la crescita è troppo lenta. In molti casi, l’assenza di volontà politica è legata al “peso” dei sostenitori di OOXML, ovvero di Microsoft.

ODF viene descritto da un testo estremamente ponderoso, di oltre 1.200 pagine, ma offre un ODF Toolkit – altrettanto aperto e standard – per la scrittura dei file, e quindi consente un ampio livello di compatibilità a molti programmi. Non è certo un caso, quindi, che il livello di diffusione di ODF – come formato nativo – sia superiore a quello di OOXML.

ODF è talmente “buono” che anche Microsoft ha dovuto ammetterne la qualità, tanto che l’ultima versione di Microsoft Office, la 2013, supporta il formato ODF 1.2 in modo soddisfacente. Questo significa, per esempio, che l’interoperabilità in ambiente eterogeneo è sicuramente migliore passando da ODF che passando da OOXML, per le migliori caratteristiche del primo rispetto al secondo.

ODF deve essere utilizzato da tutti gli utenti di LibreOffice come formato di default per il salvataggio dei documenti, perché è molto più robusto di qualsiasi altro formato, e offre risultati prevedibili. I formati Microsoft, sia quelli “legacy” (DOC, XLS e PPT) sia quelli più recenti (DOCX, XLSX e PPTX) vanno usati solamente per lo scambio dei documenti.

Sintetizzando, ODF è il formato migliore per l’interoperabilità perché è nato con l’obiettivo dell’interoperabilità stessa, è complesso ma offre gli strumenti – aperti e standard – per superare il problema di questa complessità, è supportato da un gran numero di programmi e da tutti quelli per la produttività (visto che lo supporta anche Microsoft Office), e non è legato a una sola azienda.

Leave a Reply

Your email address will not be published.