Dimissioni

Venerdì scorso, 11 agosto, ho comunicato al consiglio LibreItalia le mie dimissioni irrevocabili da tutti i ruoli che ricopro all’interno dell’associazione – presidente onorario e consigliere – in quanto ho deciso di uscire dall’associazione stessa a causa di una radicale divergenza di vedute con la presidentessa e con alcuni membri del consiglio stesso in merito all’organizzazione della LibreOffice Conference di Roma.

Nel 2016, quando abbiamo presentato la candidatura, questa è stata accompagnata da un documento in cui c’era scritto chiaramente che l’organizzazione della conferenza – così come quella di tutte le precedenti e future LibreOffice Conference – era a carico dell’associazione che rappresenta la comunità locale, ovvero LibreItalia.

Venerdì mi è stato detto, in sintesi, che si trattava di una mia fantasia, e che la presidentessa – in quanto legale rappresentante – non autorizzava il comitato organizzatore a indicare LibreItalia come organizzatore della LibreOffice Conference di Roma, e che non avremmo potuto usare le risorse LibreItalia né per l’invio delle lettere di invito per la concessione dei visti né per la raccolta delle sponsorizzazioni (già confermate).

Nel corso della mia vita, lavorativa e non, sono sempre stato rispettato per la coerenza delle mie posizioni e delle mie affermazioni, per le quali esigo il massimo rispetto, e per le quali ho spesso pagato di persona (quando andavano contro alla maggioranza). Questa volta, le mie parole erano addirittura confermate da un documento scritto.

Quando abbiamo preso l’impegno nei confronti di The Document Foundation di organizzare la LibreOffice Conference di Roma, speravo che tutti lo avessero fatto con piena coscienza, ma gli avvenimenti di venerdì scorso hanno confermato che Associazione LibreItalia non è più la stessa organizzazione che abbiamo fondato nel 2014, e per alcuni membri la relazione con TDF viene utilizzata solo quando fa comodo.

L’episodio di venerdì scorso è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, perché già in passato c’erano stati dei momenti di forte disaccordo con la presidentessa e alcuni membri del consiglio proprio sugli obiettivi di Associazione LibreItalia, e con l’elezione del nuovo consiglio si è confermata l’evoluzione di LibreItalia in una direzione completamente diversa da quella che io e altri fondatori avremmo auspicato quando abbiamo deciso di costituire l’associazione stessa.

Scrivo tutto questo con un velo di profonda delusione nel cuore. Naturalmente, continuerò a lavorare sia all’organizzazione della LibreOffice Conference – da indipendente – sia allo sviluppo del software libero e open source a tutti i livelli (e in particolare alla crescita di LibreOffice e del formato standard ODF, che erano due tra i principali obiettivi di Associazione LibreItalia, e per me continuano a essere di fondamentale importanza).

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