Posizione Verso No Vax e Pro Russia

Io rispetto tutte le opinioni politiche democratiche, e il comportamento delle persone dotate di senso della comunità (altrimenti detto senso civico). Essendo un liberale, questo avviene anche quando queste opinioni sono molto lontane dalle mie, ma non quando esse nascono dal nulla, e con il nulla intendo l’assenza di qualsiasi base fattuale, storica e scientifica.

Purtroppo, dall’inizio della pandemia ho assistito a un’esplosione di teorie complottiste e negazioniste prive di senso, e spesso in contraddizione tra loro, su tutti i social media. Teorie che considero estranee all’uso della ragione come strumento di intelligenza – da intelligere, inteso come comprendere – e quindi contro ogni tipo di civile e ragionevole discussione.

Parlo, ovviamente, delle posizioni no vax che oggi si sono trasformate in sostegno alla Russia, nel nome di un complotto internazionale attribuito un po’ alla Cina e un po’ agli Stati Uniti, ma in realtà privo di basi scientifiche e razionali, e basato su affermazioni di sedicenti scienziati e oggi addirittura dei “servizi segreti” (che, com’è noto, sono fonte attendibile di informazioni, tanto più quando sono espressione di un regime dittatoriale nato per gemmazione degli stessi servizi segreti, come quello russo).

Evito di commentare le posizioni no vax (e no green pass), che vanno contro tutto e contro tutti: l’intelligenza, la scienza, il buon senso, il senso della comunità e della civile convivenza, e il rispetto del prossimo. Per quanto mi riguarda, sono teorie prive di fondamento tanto quanto il terrapiattismo.

Per quanto riguarda il conflitto in Ucraina, invece, è abbastanza evidente, per chi è abituato a utilizzare la ragione, che la situazione è figlia dell’incapacità di imparare dalla storia e di gestire il presente usando il buon senso. Invece di collaborare per il futuro, gli Stati fanno a gara per affermare le dimensioni del proprio ego, e di conseguenza sono impegnati a puntare il dito l’uno verso l’altro, alla perenne ricerca di un colpevole che dimostri la propria “innocenza” e il proprio primato.

E siccome la lunghezza del dito è proporzionale alla forza dell’economia, tutto si risolve tra Stati Uniti, Russia e Cina, come se nulla fosse cambiato dagli anni della Guerra Fredda. In questo triangolo, nessuno ha completamente ragione e nessuno ha completamente torto, ma questo non significa che dietro a ogni avvenimento ci sia qualcosa di oscuro che solo alcuni “eletti” riescono a capire, soprattutto quando questi “eletti” pontificano sul nulla cosmico.

Hanno torto gli Stati Uniti, che continuano a considerare la NATO un’estensione del proprio territorio, e hanno fatto di tutto perché la sua espansione verso est avvenisse nonostante gli accordi presi dopo la disgregazione del blocco sovietico. Ha torto l’Europa, che si è arrotolata per anni in una serie di discussioni di piccolo cabotaggio e si è consegnata mani e piedi alla Russia in termini di dipendenza energetica, invece di guardare al futuro e creare le condizioni di una vera alleanza a livello continentale. E purtroppo ha torto l’Ucraina, che ha tollerato la presenza di frange di estrema destra – colpevoli di atti di violenza estranei alla convivenza civile – nelle proprie forze armate, e non ha rispettato gli accordi di Minsk.

Ma ha soprattutto torto la Russia, la cui leadership invece di investire per la crescita economica e sociale della popolazione ha ricostruito un’oligarchia simile a quella degli zar (con boiardi, e le loro sterminate ricchezze nei paradisi fiscali), e di fronte al fallimento di questa strategia – che non regge di fronte alla globalizzazione delle fonti di informazione e del turismo – deve mostrare i muscoli per distrarre l’attenzione da una dittatura di fatto, dove le voci critiche vengono messe a tacere con la forza.

Tutto questo, però, non giustifica il sostegno a posizioni prive di ogni fondamento scientifico (come la genesi del corona virus, che passa dalla Cina agli Stati Uniti all’Ucraina a seconda della situazione e delle opportunità), e il continuo rilancio – attraverso i social media – di notizie palesemente false, o costruite ad arte a sostegno di una tesi di parte, con la creazione di un rumore di fondo impossibile da tollerare.

Ho atteso a lungo prima di pubblicare questo post, ma a questo punto sento il dovere di esprimere con forza questa mia personale opinione, che nell’immediato si traduce nel blocco di tutti gli account sui social media e – se del caso – dei numeri di telefono di tutte queste persone, che con le loro campagne di comunicazione (decine di post e tweet al giorno su uno o più social media sono una campagna di comunicazione) basate su posizioni che considero assolutamente inaccettabili e opposte alle le mie convinzioni etiche, morali e politiche, hanno costruito nei miei confronti un muro di incomunicabilità.

Purtroppo, quando questi individui si identificano con dei sostenitori del software libero e open source (molti dei quali sono tra i miei contatti), la frequente commistione dei messaggi no vax e pro Russia – privi di alcun senso etico, storico e scientifico – con quelli a supporto dei progetti FOSS potrebbe creare confusione tra coloro che non conoscono la realtà del software libero e open source, e attrarre verso il FOSS personaggi che appartengono agli stessi gruppi complottisti e negazionisti. Questo, ovviamente, peggiora il mio giudizio.

La riapertura del dialogo con questi individui, a meno di un completo ravvedimento, è molto difficile (in questo momento, è assolutamente impossibile), e non potrà comunque avvenire prima di mesi, o forse di anni. Dal mio punto di vista, non farò nulla per facilitare questa riapertura.

P.S. – Per ovvi motivi, ho disabilitato i commenti a questo post, perché vorrei evitare di leggere anche qui quello che ho già letto “ad abundantiam” da altre parti. Ciascuno è libero di pensare di me quello che vuole, e se vuole proprio scriverlo in pubblico ha sia il diritto che la possibilità di farlo, ma da qualche altra parte e non su queste pagine. Io, fortunatamente, ho cose migliori e più costruttive da fare.